Descrizione
DESCRIZIONE MORFOBOTANICA
CAPPELLO:
da flabelliforme (a ventaglio), o concoide (a forma di conchiglia). La superficie pileica si presenta villosa, lanuginosa, da grigio-biancastro a rosa-biancastro, feltrata (coperta cioè di fini peli leggeri e molli, arruffati tra loro e schiacciati contro la superficie. [G. Lazzari 1980]. Sovente, a causa della presenza delle alghe, può osservarsi una colorazione verdognola, man mano che avanza il processo di crescita. L’orlo si presenta involuto; il margine è dentellato, ondulato-lobato, con piccole incisioni, fessurazioni (crenulato).
LAMELLE:
spaziate, disposte radialmente, a forma di ventaglio, dopo il punto di inserzione; con il filo bifido, separate cioè in due parti pressoché uguali e divise da un solco su tutta la loro lunghezza. Sono a doppio filo, cioè biforcate se sezionate in senso trasversale. Il loro colore è rosa-carne, con riflessi lilla, ocra-brunastro, man mano che avanza lo stato di crescita.
GAMBO:
generalmente sessile. Quando presente, è poco sviluppato, disposto lateralmente, costituito dal prolungamento delle lamelle.
CARNE:
di colore ocra pallido e consistenza fibrosa.
MICROSCOPIA
SPORE:
ialine, di forma cilindrica, leggermente arcuate vicino l’apicolo, provviste di guttule, con reazione amiloide J -, aventi misura:5,7-6,8 x 1,7-2,4 µm. Qm= 3
BASIDI:
tetrasporici, strettamente clavati, con giunti a fibbia, aventi misura: 40-53 x 7-9 µm
CISTIDI:
assenti
PILEIPELLIS:
rivestimento pileico costituito da ife a parete spessa, impigliate in modo irregolare, disposte in parte in senso verticale, intervallate a peli.
GIUNTI A FIBBIA:
scarsi
HABITAT:
a crescita gregaria, con i cappelli imbricati (disposti cioè l’uno sull’altro, come tegole); rinvenibile durante tutto l’anno, in modo particolare su tronchi marcescenti di latifoglie. E’ una specie coriacea, ma nei periodi umidi, a causa della sua igroscopicità diviene reviviscente.
LUOGO DI RACCOLTA:
Carsoli (L’Aquila) in data 05.02.2015 597 m s.l.m.
354 ° N ∆ + 3° 6258
2015 02.05 11,40:55
42°05’40” N
13°03’47’’ E
STRUMENTAZIONE USATA:
Foto macro effettuate con macchina fotografica Nikon (mod. D 5000); obiettivo Nikon AF-S Micro Nikkor 105 mm. Osservazione peridioli eseguita con uno Stereomicroscopio della Zeiss, collegato ad un Sistema di Acquisizione per le Immagini. Acquisizione immagini sporali, ottenuta sia in luce trasmessa che in contrasto di fase, tramite il Sistema di Acquisizione per le Immagini della Leica e della Zeiss.
TECNICHE ANALITICHE USATE:
Osservazione microscopica attuata su materiale fresco, utilizzando acqua; Rosso Congo ammoniacale al 6% per porre in risalto le varie strutture; il reattivo di Melzer anionico, per evidenziare la reazione amiloide sulle spore.
BIBLIOGRAFIA:
G. Consiglio C. Papetti 2001 “Atlante Fotografico dei Funghi d’Italia Vol. 2” – AMB Centro Studi Micologici pag. 509
B. Cetto 1994 “I Funghi dal Vero Vol. 1” – Saturnia Editore pag.631 tav. 370
J. Breitenbach/F. Kränzlin 1991“Champignons de Suisse Tome 3” – Mikologia Luzern pag. 318 tav. 404
F. Palazon Lozano 2001 “Setas Para Todos”- Editorial Pirineo tav. 119
R. Courtecuisse – B. Duhem 2000 “Guide de Champignons de France et d’Europe”- delachaux et niestlé – pag. 142 tav. 102
R. Mazza 1994 “I Funghi” – Sonzogno pag. 275
A. Zuccherelli 1993 “I Funghi delle Pinete e delle zone Mediterrane” – Longo Editore Ravenna pag. 60
G. Lazzari 1980 “Glossario micologico in cinque lingue” – Gruppo Micologico G. Bresadola Trento
Index Fungorum: http://www.indexfungorum.names/names.asp
* La nomenclatura vigente, segue le abbreviazioni dei nomi degli autori dei Taxa Fungini Secondo CABI (Bioscience 2003) Nomi correnti delle specie tratti da “Storia della micologia italiana e primo contributo alla nomenclatura corretta dei funghi” – ISPRA – A.M.B. C.s.m. (Centro Studi Micologici) – manuali e linee guida 104/2013