INTOSSICAZIONI FUNGINE
I funghi che danno intossicazioni ad esito letale, fortunatamente sono pochi. Le specie fungine che causano intossicazioni di tipo gastroenterico, sono molto più numerose. Secondo i più recenti dati sono state individuate 12 tipologie di sindromi, di cui tre abbastanza recenti [Brunelli, 2006]. Sta emergendo inoltre, a causa dell’inquinamento, anche un problema di tossicologia ambientale correlato all’accumulo dei metalli pesanti ed ai microinquinanti vari, i quali hanno azione subdola valutabile solo nel tempo. I funghi, hanno infatti una matrice di natura spugnosa, che li predispone ad assorbire tutto ciò che hanno attorno. Tutti gli anni immancabilmente, si ripresenta il problema delle intossicazioni alimentari dovute alla ingestione di macromiceti, e chi è interessato a questo tipo di problematica sono gli sventurati raccoglitori, i Centri antiveleni, i Pronto Soccorso degli Ospedali ed i Laboratori micotossicologici specializzati. In caso di intossicazione alimentare da funghi occorre che si stabilisca pertanto una tempestiva e stretta collaborazione tra il paziente ed i suoi familiari, tra il clinico ed il micologo. Questa sinergia, permetterà infatti di reperire immediatamente tutto il materiale eventualmente coinvolto nella intossicazione, corredato da tutte quelle possibili informazioni che saranno utili alle indagini e che consentiranno allo stesso tempo, la compilazione di una scheda tecnica. In caso di intossicazione, verranno pertanto recuperati, tutti gli avanzi dei funghi mangiati, cotti, crudi, congelati e finiti in pattumiera, utilissimi questi ultimi, perchè parte integrante di quanto è stato effettivamente consumato. Qualora non si riesca poi a recuperare nessuno di questi campioni, ci si potrà orientare sul materiale biologico. Attraverso indagini laboratoristiche, e con la valutazione microscopica, il micologo analista, cercherà di classificare il fungo coinvolto nella intossicazione.Vista l’estrema difficoltà di tipo analitico che si presenta in queste circostanze, qualora poi non si arrivi al suo esatto riconoscimento, sarà importante escludere quelle specie fungine responsabili di sindromi epatotossiche e/o nefrotossiche. Tutto il materiale coinvolto nella intossicazione, sarà dunque inviato il più presto possibile in laboratorio, per l’esame micologico, onde poter stabilire una valutazione di tipo morfobotanico. Le analisi micologiche effettuate comprenderanno esami: morfobotanici macroscopici, microscopici, macrochimici e microchimici. Gli esami microscopici eseguiti su frammenti fungini, non altrimenti riconoscibili, serviranno: per la identificazione delle spore; per confermare le specie classificate; per escludere eventuali dubbi sulla presenza di specie ritenute velenose. Perchè la ricerca sulle spore? Perchè le spore dei funghi, sono resistenti ai succhi gastrici, e di conseguenza le ritroveremo intatte sia nei funghi cotti, che nel materiale biologico. La loro misura viene espressa in µm e rimane invariata. Esse pertanto vengono ricercate sui residui della pulitura del fungo, sugli eventuali resti del cibo cotto, sull’aspirato gastrico e sul materiale fecale. A volte però, le spore da sole non bastano per risalire alla identificazine della specie fungina; pertanto verranno prese in considerazione altre strutture presenti nel fungo (cistidi muricati, cistidi lanceolati, ife laticifere, pileipellis, caulocute, ecc.) o quant’altro si conosca e possa essere di aiuto alla identificazione della specie in esame.Tutto ciò contribuirà a dare un aiuto al medico del Pronto Soccorso o ai medici del Reparto Ospedaliero. [Follesa P. 2009].
Nella descrizione relativa a questa Sezione riferita alle intossicazioni, separeremo quelle a breve incubazione da quelle a lunga incubazione. Risulta di facile comprensione che le sindromi a breve incubazione sono più facili da debellare.
INTOSSICAZIONI AVENTI UN PERIODO DI LATENZA BREVE:
a)SINTOMI di LIEVE ENTITA’ (30′- 3/4 h): alcuni associati alla assunzione di bevande alcoliche (tossine irritanti la parete digestiva e interferenti con i neurotrasmettitori centrali e periferici)
b)SINTOMI DI GRAVE ENTITA’ (1-2 h.): accadono solo di rado; in esse si verifica una emolisi su base immune.
INTOSSICAZIONI AVENTI UN PERIODI DI LATENZA LUNGO:
Con presenza di tossine variamente assorbite e distribuite negli organi vitali (latenza 6-18 h. fino a un massimo di 36 h.) Nelle schede interne, verranno descritte, alcune tra le più importanti specie fungine implicate nelle intossicazioni alimentari da funghi. Approfondiremo in modo particolare il discorso sulla intossicazione da Sindrome falloidea, per il tipo di problematiche ad essa correlate. Si farà cenno alle loro tossine, alle relative sintomatologie cliniche. Inoltre, per alcuni funghi ritenuti mortali, e soltanto come breve cenno descrittivo, si parlerà di alcune terapie, più aggiornate, in uso presso i Pronto Soccorso degli Ospedali ed i Centri di Rianimazione.
CHIAVE LEGATA ALL’INTOSSICAZIONE DEI FUNGHI [FLAMMER ET. AL,2003]
Gastroenteriti: (latenza superiore alle 4 ore)
Gastroenteriti: (latenza inferiore alle 4 ore)
Sintomi neurologici e psichici: (latenza inferiore alle 4 ore)
Insufficienza renale: (latenza 2 e 20 giorni)
Gastroenteriti con emolisi: (latenza 30′- 5(8) h.)
Effetto antabuse: (legato all’assunzione di bevande alcoliche)
Dolori muscolari: (latenza lunga: da 1 a 3 giorni)
Dolori parossistici, arrossamento cutaneo, tumefazione alle mani e ai piedi: (latenza 1- 2 (7) giorni).
BIBLIOGRAFIA
BRUNELLI E., 2006: Le nuove Sindromi Atti del 3° Convegno Internazionale di Micotossicologia. Pagine di Micologia 25 15-20
FLAMMER & HORACK. , 2003 Giftpilze – Pilzgifte, Schwabe & Co
FOLLESA P., 2009 Manuale tecnico pratico, per indagini su campioni funginiî AMB-Csm