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Scheda Tecnica

Chlorociboria aeruginascens (Nyl.) Kanouse, Mycologia 39(6): 641 (1948) [1947]

NOME VIGENTE:

Chlorociboria aeruginascens (Nyl.) Kanouse, Mycologia 39(6): 641 (1948) [1947]

SINONIMI:

Chlorociboria aeruginascens subsp. australis P.R. Johnst., in Johnston & Park, N.Z. Jl Bot. 43(3): 684 (2005)
Chlorociboria aeruginascens subsp. brasiliensis (Berk. & Cooke) J.R. Dixon, Mycotaxon 1(3): 213 (1975)
Chlorosplenium aeruginascens (Nyl.) P. Karst., Bidr. Känn. Finl. Nat. Folk 19: 103 (1871)
Chlorosplenium aeruginosum var. aeruginascens (Nyl.) P. Karst., Not. Sällsk. Fauna et Fl. Fenn. Förh. 11: 233 (1870) [1871]
Chlorosplenium brasiliense Berk. & Cooke, J. Linn. Soc., Bot. 15: 397 (1876) [1877]
Peziza aeruginascens Nyl., Not. Sällsk. Fauna et Fl. Fenn. Förh., Ny Ser. 10: 42 (1868) [1869]
*Tratto da: Index Fungorum: http://www.indexfung…Names/Names.asp

ORDINE:

Helotiales

FAMIGLIA:

Chlorociboriaceae Baral & P.R. Johnst

GENERE:

Chlorociboria

SPECIE:

: C. aeruginascens – Nomenclatura binomiale: Chlorociboria aeruginascens

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Categoria:

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Descrizione

DESCRIZIONE MORFOBOTANICA

DESCRIZIONE:

Chlorociboria aeruginascens (Nyl.) Kanouse ex C.S. Ramamurthi, Korf & L.R. Batra, presenta apoteci simili, con stesse tonalità cromatiche e medesimo habitat; entrambe le specie sono indistinguibili sotto il profilo morfobotanico. La differenziazione avviene pertanto a livello microscopico, in quanto la Chlorociboria  aeruginascens, presenta dimensioni sporali più piccole 6-10 x 1,5-2 µm [J. Breitenbach/ F. Kränzlin 1984]. 

Il micelio di entrambe le specie, conferisce una colorazione verderame al legname che le ospita. Questi funghi hanno dunque la capacità di tingere i tronchi delle latifoglie in decomposizione, ricoprendoli completamente. Tale micelio possiede un pigmento chiamato xylindeina, il quale conferisce la colorazione blu-verdognola al legname infettato. Fra Giovanni da Verona (1457-1525) lo utilizzò per la creazione di pannelli intarsiati. [Balestreri S. 2015. Marzo]

ASCOMA:

costituito da un apotecio provvisto di un piccolo stipite, osservabile meglio con l’ausilio dello stereomicroscopio. Il ricettacolo allo stadio giovanile è cupuliforme, poi orbicolare, gibboso, irregolarmente ondulato e deformato, sia per la crescita gregaria, che a causa di condizioni siccitose. Il carpoforo presenta una tonalità cromatica, blu-verdognolo, verderame, azzurro-turchese. Sui giovani esemplari, la parete sottostante la coppa, può assumere un colore biancastro, per poi divenire blu-turchese. La superficie esterna è liscia, dapprima più chiara e finemente pruinosa, poi concolore all’imenoforo.

GAMBO:

con le stesse caratteristiche cromatiche, di  forma cilindrica, disposto centralmente, ed aderente perfettamente al substrato di crescita.

CARNE:

inodore, insapore, di consistenza fragile, presentante le stesse tonalità cromatiche.

MICROSCOPIA

SPORE:

di tipo cilindrico-fusiforme, biguttulate, disposte in modo irregolare all’interno dell’asco, valori riscontrati 11,0-15,6 x 2,5-4,2 µm. Sporata biancastra (leucosporeo). Aschi: di forma cilindrico-clavata, ottosporici, aventi misura  63,8-67,2 x 5,3-7,4 µm, con reazione amiloide J+. Parafisi: di tipo cilindrico, settate, poco allargate nella porzione apicale, valori riscontrati 1,1-1,3 µm.

HABITAT:

su legno marcescente degradato e molto umido di latifoglie, sia in primavera che in autunno.

LUOGO DI RACCOLTA:

Rinvenuto in data  11.10.2015 dal  dr. Giancaterino  Giammaria del Distretto di l’Aquila dell’ARTA ABRUZZO, a Tornimparte (AQ) – Frazione Capo la Villa – località “Le Castagne”
COORDINATE:
Lat.       N   42,279538
Long.    E   13,299370
altitudine  1050 m s.l.m.

STRUMENTAZIONE USATA:

foto macro eseguite con macchina fotografica Nikon (mod. D 5000); obiettivo Nikon AF-S Micro Nikkor 105 mm. Alcuni dati sono stati acquisiti con uno Stereomicroscopio della Zeiss, sul quale è stata montata una macchina fotografica Canon (mod. Powershot G9), collegata ad un Sistema di acquisizione per le Immagini.  Le strutture imeniali, sono state osservate in luce trasmessa, tramite il Sistema di Acquisizione per le Immagini della Leica.

TECNICHE ANALITICHE USATE:

Osservazione microscopica eseguita su materiale fresco, utilizzando H20;  Rosso Congo ammoniacale al 6% e reattivo di Melzer, per porre in risalto le varie strutture.

BIBLIOGRAFIA:

Balestreri, S. (2015. Marzo).  Chlorociboria aeruginascens. Estratto da Appuntidi Micologia ©
http://www.appuntidimicologia.com/2015/03/chlorociboria-aerugiinascens.html
Bruno Cetto “I Funghi dal vero  vol. 4” 1994 – Arti  grafiche Saturnia – pag. 609  Tav. 1663
Fernando Palazón Lozano “Setas  para Todos” 2001 Editorial Pirineo  pag. 86
Gianfranco Medardi “Atlante Fotografico degli Ascomiceti d’Italia” 2006 – A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici – pag. 30
[https://en.wikipedia.org/wiki/Tunbridge_ware]
Index Fungorum: http://www.indexfung…Names/Names.asp
J. Breitenbach/ F. Kränzlin “Champignons de Suisse – Tome 1- Les Ascomycetes” 1984  Mykologia Luzern – pag. 176 Tav. 199
Ramanurthi, C.S., Korf, R.P. & Batra, L.R. “A revision of the North American species of Chlorociboria (Scerotiniaceae). -1957. Mycologia 49: 854-863.
Régis  Courtecuisse  Bernard  Duhem “Guide des Champignons de France et d’Europe” – 2000 Delachaux et Niestlé  pag. 128
Seaver, F.J. “Photographs and Descriptions of Cup-Fungi: XXIV. Chlorociboria” 1936. Mycologia 28(4): 390-394.

* La nomenclatura vigente, segue le abbreviazioni dei nomi degli autori dei Taxa Fungini Secondo CABI (Bioscience 2003) Nomi correnti delle specie tratti da “Storia della micologia italiana e primo contributo alla nomenclatura corretta dei funghi” – ISPRA – A.M.B. C.s.m. (Centro Studi Micologici) – manuali e linee guida 104/2013

Tassonomia

Ordine

Famiglia

Genere

Specie

C. aeruginascens

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