Descrizione
DESCRIZIONE MORFOBOTANICA
CAPPELLO:
conico nella prima fase di crescita, poi piano-convesso. La cuticola pileica è gelatinosa e si separa; in condizioni di umidità la superficie è igrofana, viscida, ed il suo colore va dal bruno-ocra al bruno-rossiccio. Se prevalgono delle condizioni climatiche siccitose, vi è invece una dominanza cromatica verso il nocciola.
LAMELLE:
da adnate a subdecorrenti per un dentino, larghe, inizialmente bruno-chiare, poi con tonalità più scure.
GAMBO:
di colore grigio, cilindrico, leggermente ingrossato alla base; cavo con il passare del tempo. Presenza di fibrille biancastre sul bordo esterno (valutabile con l’ausilio di una lente). Subito al di sotto della parte imeniale, è presente una pruina biancastra. Presenza di feltratura alla base. Assenza di anello.
CARNE:
senza odori significativi e colore che va dal grigio al bruno-rossastro.
MICROSCOPIA
SPORE:
di forma ellissoidale, sia in proiezione frontale che laterale, lisce, bruno-chiare nelle fasi iniziali di crescita, poi di colore bruno-scuro, con parete spessa e poro germinativo, aventi misura: (15)-18,6 x 8,7-10,7 um
Coefficiente sporale Q (Rapporto lunghezza/ larghezza) : 1,6-1,9
BASIDI:
di forma cilindrico-claviforme, tetrasporici aventi misura: (32,9)-36,8 x (10,7)-12,4 μm
PLEUROCISTIDI:
assenti
CHEILOCISTIDI:
costituiti da un corpo rigonfio, sormontati da un collo ristretto (lageniformi), aventi misura: (33,6)-45,7 x (8,8)-9,8 um
PILEIPELLIS:
cuticola: costituita da ife parallele larghe 1,3-3,5 μm, ialine, gelificate.
HABITAT:
Specie coprophila; cresce gregaria su letame. La Stropharia semiglobata, che pure condivide lo stesso ambiente di crescita, dal punto di vista macroscopico, ha l’anello e microscopicamente possiede i pleurocrisocistidi. Si distingue inoltre dalla Psilocybe coprophila (specie consimile), perché quest’ultima ha spore di forma romboidale se osservate in proiezione frontale.
LUOGO DI RACCOLTA:
Roccapassa di Amatrice (RI); altitudine 977 m. s.l.m., su escrementi bovini.
data di ritrovamento: (Aprile 2008).
STRUMENTAZIONE USATA:
Sistema di Acquisizione delle Immagini Leica DLMB. Osservazione in luce trasmessa.
COMMESTIBILITÀ:
Sospetto.
Alcune Psilocybe come la: mexicana; rhombispora; zapatecorum; cyanescens; fimetaria; liniformans; montana; crobula; inquilina; semilanceata; merdaria; coprophila; ecc. contengono tossine quali: psilocibina, psilocina, bufotenina, beocistina, norbeocistina. Le tossine maggiormente implicate nella sindrome allucinogena (definita anche narcotica o psicodislettica) sono principalmente la psilocibina e la psilocina. Queste sostanze sono dotate di struttura chimica molto simile alla dietilamide dell’acido lisergico (LSD). La psilocibina possiede una struttura analoga al nostro neurotrasmettitore fisiologico serotonina, per cui legandosi a questo mediatore naturale, interferisce a livello del Sistema Nervoso Centrale, con i recettori serotoninergici.
BIBLIOGRAFIA:
J. Breitenbach / F. Kränzlin 1995 “Champignon De Suisse” Tome 4 pag. 350 tav. 452.
Index Fungorum: http://www.indexfungorum.names/names.asp
* La nomenclatura vigente, segue le abbreviazioni dei nomi degli autori dei Taxa Fungini Secondo CABI (Bioscience 2003) Nomi correnti delle specie tratti da “Storia della micologia italiana e primo contributo alla nomenclatura corretta dei funghi” – ISPRA – A.M.B. C.s.m. (Centro Studi Micologici) – manuali e linee guida 104/2013