Descrizione
DESCRIZIONE MORFOBOTANICA
ASCOMA:
Provvisto di un lungo stipite. La porzione superiore (mitra), di forma campanulata, si inserisce all’apice del gambo; essa è formata da un accostamento di apoteci, uniti attraverso i lembi estremi, ma non fusi, presentanti forme irregolari, ed uniti gli uni agli altri in modo simile alle morchelle. Sull’imenoforo sono presenti costolature, delle venature irregolari, labirintiformi, le quali ricordano le circonvoluzioni cerebrali. La porzione esterna è di colore bruno-chiaro, bruno-scuro con riflessi cognac; la parte interna è invece di colore biancastro, leggermente ruvida, saldata sulla parte superiore del gambo e tutto il resto ne rimane invece staccato. L’orlo è ondulato.
GAMBO:
Di colore biancastro, giallo-bruniccio, sporco dopo le piogge, debolmente ocra alla manipolazione. La parte esterna può presentarsi liscia o rugosa. Negli stadi iniziali di crescita, è farcito internamente, con presenza di una sostanza midollare; è cavo da adulto. Ha forma cilindrica, ingrossato alla base, con delle protuberanze irregolari.
CARNE:
Cassante, fragile, bianca nella parte superiore, ocraceo-chiara nel gambo, con tonalità fulve alla base. Odore di tipo spermatico, simile a quello di altri ascomiceti, come ad esempio le morchelle.
MICROSCOPIA
SPORE:
di grandi dimensioni, ialine, aventi forma ellittico-arcuata, con misura di 50-90 x 12-22 μm, disposte su una fila all’interno dell’asco (uniseriate).
aschi: bisporici, con dimensioni di 280-350 x 18-23 μm, e reazione amiloide J –
parafisi: settate, di forma cilindrica, larghe 5-8 μm, dilatate nella porzione apicale, biforcate alla base.
HABITAT:
Questa specie può rinvenirsi all’inizio della primavera, sia singolarmente che gregaria, in luoghi umidi sotto latifoglie e lungo i margini dei fiumi, in luoghi sabbiosi.
LUOGO DI RACCOLTA:
Specie rinvenuta in data 25.05.2013 sotto latifoglie, in località Roccapassa di Amatrice (RI) 972 m s.l.m.
STRUMENTAZIONE USATA:
Osservazione microscopica attuata in luce trasmessa, con il Sistema di Acquisizione delle Immagini (Leica). Foto macro eseguite con macchina fotografica Nikon D 5000; obiettivo Nikon AF-S Micro Nikkor 105 mm.
COMMESTIBILITÀ:
Questo fungo, prima considerato commestibile, ora è ritenuto fortemente sospetto. Ha tossine termolabili, per cui se ingerito crudo o poco cotto, risulta tossico a causa della presenza dell’acido helvellico, con possibile sindrome emolitica e manifestazioni analoghe a quelle prodotte da altre specie fugine, inclusi diversi ascomiceti. Pasti abbondanti e ripetuti nel tempo, sembra diano inoltre origine a manifestazioni analoghe a quelle prodotte dalla Sindrome giromitrica.
BIBLIOGRAFIA:
J. Breitembach F. kränzlin – 1984 “Champignon De Suisse – Les Ascomycétes- vol. 1” Mikologia Luzern pag. 48 tav. 9
Bruno Cetto 1992 “I funghi dal vero vol. 2” – Arti Grafiche Saturnia- Trento pag. 657 tav 807
Giovanni Consiglio-Carlo Papetti 2001 “Atlante Fotografico dei Funghi d’Italia vol. 2” AMB- Centro Studi Micologici pag. 970
Gianfranco Medardi 2006 “Atlante Fotografico degli Ascomiceti d’Italia” A.M..B. – Centro Studi Micologici pag. 302
Index Fungorum: http://www.indexfungorum.names/names.asp
* La nomenclatura vigente, segue le abbreviazioni dei nomi degli autori dei Taxa Fungini Secondo CABI (Bioscience 2003) Nomi correnti delle specie tratti da “Storia della micologia italiana e primo contributo alla nomenclatura corretta dei funghi” – ISPRA – A.M.B. C.s.m. (Centro Studi Micologici) – manuali e linee guida 104/2013