SINDROME MORGANA (MORGANISMO) DA CLOROPHYLLUM MOLYBDITES
Il fungo implicato è il Chlorophyllum molybdites (G. Mey.) Massee, Bull. Misc. Inf., Kew: 136 (1898), una specie fungina presente in America, Africa, Madagascar, Oceania, isole del Pacifico. E’ stata rinvenuta in Sicilia nel 2005 [SIGNORINO C. 2006] ed in Sardegna nel 2008 dal micologo Alberto Mua [FOLLESA P. et al., 2009]. Il fungo somiglia molto alla Macrolepiota procera (Scop.) Singer, e specie simili. Sottoposto ad una cottura prolungata, 70 °C per 30’ non si hanno problemi di intossicazioni, [MIGLIOZZI V. 1996] anche se non vengono eliminate le tossine [ASSISI et al., 2010]
TOSSINE:
E’ stata estratta una tossina, ancora da identificare, avente azione tossica su topi e pulcini, costituita da un residuo proteico ad alto peso molecolare, termolabile e in parte resistente alla degradazione proteolitica, la quale sarebbe legata alle cause delle intossicazioni [ASSISI et al., 2010]. Si ipotizza la presenza di ammine aromatiche corresponsabili nella tossicità. Per [FLOCH., 1996] la carne a contatto dell’aria, vira dal colore bruno al bruno verde, subendo un processo di detossificazione. Sia la somministrazione per via parenterale che sottocutanea sono dose dipendenti; invece non vengono registrati effetti tossici per via orale [FOLLESA P. et al., 2009].
SINTOMATOLOGIA:
Le tossine agiscono a livello intestinale. La sintomatologia clinica si ha dopo 30 minuti (2-4 ore) con: nausea, vomito, diarrea (anche sanguinolenta), cianosi labiale, linguale, ungueale (senza alterazioni cardiovascolari o di tipo respiratorio). Dopo 24 ore dall’inizio della reidratazione per via endovenosa, il recupero è totale, anche senza l’ausilio di una terapia specifica. La cianosi è stata osservata spesso in Australia [ASSISI et al., 2010] [FLOCH et al., 1996]. Anche per questa sindrome esistono diverse risposte da parte degli intossicati, le quali sono legate alle idiosincrasie e alla loro tipologia costituzionale; ciò spiega le diverse risposte di tipo clinico da parte degli intossicati
Terapia:
Si utilizza il carbone vegetale in polvere e la lavanda gastrica, attuando il reintegro dei sali minerali, in caso di disidratazione. [ASSISI et al., 2010].
VALUTAZIONI MICOLOGICHE:
La valutazione di tipo micologico, può essere effettuata attuando il riconoscimento sporale, oltre che su materiale fresco, quando presente, anche su reperti biologici [FOLLESA P. et al., 2009].
BIBLIOGRAFIA
ASSISI F., BALESTRERI S., GALLI R., 2010. “Funghi velenosi”. dalla NATURA Editore, 368 pp.
ATTILI G. – 2004. “Sintomatologie Cliniche e Parametri di Laboratorio nelle Intossicazioni alimentari dovute ad ingestione di macromiceti”. Tesi di Laurea. 193 pp.
DISPENSE DEL “Corso di Specializzazione per Micologi”; S. Piero in Bagno (Cesena) 2001-2002
FLOCH H. A., LABARBE & ROFFI J. – 1996: “Etude esperimentale de la toxicitè de la Lepiote de Morgan”. Revue de micologie. Tome XXXI. Fascicule 4: 317-322
FOLLESA P. – con i contributi scientifici di: ASSISI F., AURELI P., BRUNELLI E., COCCHI L., MELIA’ P., PAPETTI C., VISENTIN G. – 2009 “Manuale tecnico pratico, per indagini su campioni fungini”. AMB – Csm Edizioni, 384 pp
MIGLIOZZI V. 1996 “ Studio e considerazioni su una raccolta di Chlorophyllum molybdites” (Meyer: Fries) Massee. Boll. Gr. Mic. Bres. XXXIX. Trento. 2: 107-120
SIGNORINO C. 2006 “Un fungo esotico sulla spiaggia del litorale jonico: una Lepiota dalle lamelle verdi”. Rivista di micologia siciliana. 1: 35-42
SOUTHCOTT R.V., 1974 “Notes on some poisonings and other clinial effects following ingestion of Australian fungi” . South Austral Clin; 6: 441-478